“Faubourg” di Georges Simenon
Dopo lo splendido “ Le signorine di Concarneau”, l ’attesa era alta per la nuova pubblicazione, sullo scenario editoriale, di Faubourg, preannunciato come uno dei primi titoli di Georges Simenon.
Pubblicato per Gallimard nel 1937, a tre anni da una scrittura ispirata nella Papeete di Tahiti e terminata in Francia a La Cour Dieu a Ingrannes , "Faubourg" è un'opera tutta da scoprire. Nella traduzione di Massimo Romano per Adelphi, è un romanzo breve del “primo” Simenon; se non il più maturo e ricercato nella scrittura, ispirato capitolo della saga di Maigret, intrigante per il mistero che avvolge e muove i personaggi al soffio della vita.
“La nemica” di Irène Némirovsky
Leggere Irène Némirovsky è come godere di un panorama dai colori variegati: suggestivamente sfumati, si fanno via via intensi, fino ad abbagliare l’animo di forti emozioni.
Pubblicato nel 1928 alla giovane età di 25 anni con lo pseudonimo di Pierre Nerey - anagramma di Irene - “La Nemica” (Elliot 2013) ci introduce, a luce fioca, la storia di una famiglia piccolo-borghese cui manca il senso della condivisione, della vita partecipata, prima ancora dell’amore.
L’amore e ancor più le relazioni sono, con apparente straniamento, osservate e descritte nel loro risvolto drammatico, come drammatica è l’ ispirazione autobiografica del dolore. Il conflitto interiore con la madre-nemica che pervade le opere della scrittrice francese, di origine ucraina, sono documentate nella Vita di Irène Némirovsky (Olivier Philipponnat - Patrick Lienhardt, Adelphi, 2009) e in Mirador: Irène Némirovsky, mia madre (Elisabeth Gille, Fazi, 2011).
Una prof al centro di “ Il segreto di Angela”
A giusta ragione definito un “affresco narrativo”, il nuovo romanzo di Francesco Recami ci offre - tra colpi di scena e personaggi vari - un ritratto vero della piccola borghesia contemporanea.
Protagonista una professoressa, in buon ritiro, Angela Mattioli che svela al tappezziere “ amico del cuore”- tal Amedeo Consonni - anche lui in pensione, il suo segreto.
E’ rassicurante, forse poco attento ( e per una professoressa il fatto di non stare attenti è gravissimo: però mica gli poteva mettere quattro! ) l’ Amedeo, un personaggio familiare nella narrativa di Francesco Recami nel ruolo di confidente tesoriere dell’intreccio testuale.
Aprirsi non è mai facile soprattutto se il segreto è adombrato di particolari imbarazzanti. Lo fa attraverso la scrittura, sempre liberatoria per la intrinseca capacità di accogliere e cristallizzare - nel silenzio del pensiero - intime verità.
Sono trascorsi cinque anni da un bel giorno di primavera , un giorno , come tutti gli altri in realtà per la prof divisa tra impegni a scuola con classi non delle migliori e neanche riscattate nel ricordo, ordinarie faccende familiari, correzione dei compiti (“ un ammasso di schifezze” ), il pranzo da preparare, un matrimonio ed una vita sessuale scarsa, a giudizio di prof. “ Era messa male” Angela con il suo Gianni le cui velleità erotiche erano assai sbrigative.
“ Un Genio nello Scantinato” : una vita diversa per sbaglio
Folgorante la narrazione di Alexander Masters per la innovatività nel genere della biografia, inedita fin dalla scelta della copertina: non una foto o un mezzobusto ad introdurre il personaggio di cui si racconta la vita: ma numeri in libertà confusa.
Già i numeri che al protagonista di una vita insolita hanno segnato e cambiato l’esistenza. Non viene deliberatamente nominato colui che, disteso sotto una nube fumettistica di 2 3 4 5 6 7, il titolo ci preannuncia “ Un Genio nello Scantinato”.
E la lettura della novità di giugno Adelphi 2013 è tutta un colpo di scena, come un colpo di scena devastante o vitale - lo scopriremo leggendo- è “lo sbaglio” del protagonista.
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"Il piatto dell'angelo" di Laura Pariani
Tra ricordi sopiti ed usanze smarrite, il piatto dell’angelo piange: in famiglie ridotte ed allargate che di patriarcale o matriarcale conoscono solo la greve dimensione mono/bi-genitoriale del vivere quotidiano, e la cui storia parentale è dispersa insieme al piacere del racconto e dell’ascolto in famiglia , la tradizione di aggiungere nei giorni di festa un piatto per il familiare lontano da casa è assai poco nota .
Per curiosità e per l’ ”ingrata sensazione di essere senza passato” , leggiamo Il Piatto dell’ Angelo di Laura Pariani.
Non si tarda a comprendere che il piatto dell’angelo, a tavola e nella vita, è augurale del ritorno, è ricordo, è assenza sofferta , abbandono esorcizzato, per chi crede è preghiera.