REDDITI ON LINE PA ? GIA’ OBBLIGATORIO, MULTE IN ARRIVO

07-08-2013

L’obbligatorietà di pubblicazione dei redditi online non è una novità: si tratta dell’operazione trasparenza del Governo Monti, Dlgs 33/2012 attuativa a sua volta della delega contenuta nella legge anti-corruzione (legge 190/2012). 

Elencati nel Testo unico sul pubblico impiego, gli “obbligati” titolari di cariche elettive di Stato, Regioni, Province, Comuni, scuole, università, Iacp, Camere di commercio, Inps, enti pubblici in genere (Aci e Istat, per esempio), agenzia delle Entrate e delle Dogane, Coni. 

Nel mondo PA dell’Istruzione, Università e Ricerca obbligo per dirigenti scolastici e rettori universitari.

Quale , dunque, la novità? L’ obbligatorietà ove non osservata, è sanzionabile: multa fino ad un massimo di 10mila euro

Questi i dati da pubblicare on line: unitamente alla dichiarazione dei redditi, i beni immobili e i titoli mobiliari posseduti, il curriculum, lo stipendio connesso alla carica, le indennità , i i rimborsi per i viaggi e le trasferte sostenute per impegni dovuti al proprio ruolo e pagati dalla finanza pubblica.
 
Scadenza immediata dell’obbligo  alla trasparenza rispetto a nuove soglie, o più correttamente “ tetti” reddituali.  

Approvato dalle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali del Senato l’emendamento al Decreto del Fare con un taglio del 25% del compenso complessivo a qualunque titolo determinato per tutti i manager che non rientrano nel tetto previsto dal decreto Salva Italia, secondo il quale la remunerazione non può superare il trattamento economico del primo presidente della Corte di Cassazione che è di circa 300mila euro.  

Stante il nuovo testo,“nelle società direttamente o indirettamente controllate dalle pubbliche amministrazioni”, il compenso “per l'amministratore delegato e il presidente del consiglio di amministrazione non può essere stabilito e corrisposto in misura superiore al 75% del trattamento complessivo a qualsiasi titolo determinato, compreso quello per eventuali rapporti di lavoro con la medesima società, nel corso del mandato antecedente al rinnovo". 

 

 

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