Tavolo Tecnico per l’attuazione del PNRR: incontro MI

06-08-2022

IL CONFRONTRO DERUBRICATO A MERA COMUNICAZIONE

IL TAVOLO TECNICO DELUDE LE ASPETTATIVE DEL PARTENARIATO SOCIALE

Convocato dalla struttura di Missione del MI, in data 5 agosto u.s., si è riunito, in modalità video conferenza, il Tavolo Tecnico per l’attuazione del PNRR al fine di valutare il decreto di riparto delle risorse finanziarie (2.1 mld di €) che il Ministro dell’Istruzione ha in fase di adozione (lunedì 8 agosto è prevista la formalizzazione).

Nello specifico trattasi dell’investimento 3.2 da condurre nell’ambito della Misura 4 (scuole innovative e laboratori), la cui dotazione finanziaria è pari a 2.1 mld di €.

Tali risorse andranno investite per costruire, entro l’a.s.2024/25:

 

-          100.000 aule da trasformare in ambienti innovativi di apprendimento (l’intervento riguarderà tutte le scuole di ogni ordine e grado – Next Generation Classroom)

-          Laboratori per le professioni digitali del futuro (l’intervento riguarderà solo le scuole del II ciclo – Next Generation Labs).

Quanto ai criteri di riparto da adottare, per il primo intervento, si prenderà a riferimento il numero delle classi. Il 40% dell’investimento complessivo andrà riservato alle scuole del Mezzogiorno. Il valore medio del finanziamento ammonta a 208.000 € per ogni scuola.

Per il secondo tipo di intervento, presso ogni scuola verrà attivato un laboratorio. Il finanziamento cambia a seconda della tipologia di scuola: i tecnici e i professionali riceveranno risorse per 164.000 €, mentre per il licei la quota si abbassa a 124.000€

E’ stato ribadito come tutti gli adempimenti esecutivi ricadranno nelle competenze delle singole scuole che, qualora non dovessero rispettare la tempistica assegnata, potranno essere oggetto di intervento sostitutivo da parte del Ministero. E’ ipotizzato, nei casi più gravi, anche il commissariamento.

La Uil scuola, in premessa, ha argomentato come, in assenza di documentazione specifica (bozza del decreto, proposte relative ai criteri da adottare, dati riguardanti le scuole, etc.) da fornire preventivamente, il confronto non rileva alcuna utilità per le parti. Ne risulta frustrata la capacità propositiva delle organizzazioni sindacali  che, apprendendo al momento ed in forma molto sommaria le informazioni, non si trovano nella condizione di svolgere alcuna proposta significativa. Fatto questo non nuovo che, pur essendo stato rilevato, continua a non sortire alcun effetto significativo.

Nel merito, poi sono state effettuate le seguenti valutazioni:

-          Il contesto normativo di riferimento è in divenire. La riforma degli istituti tecnici e professionali è uno dei sei interventi riformatori che il Parlamento è chiamato a varare che, a causa delle crisi politica sopravvenuta, verrà rinviato alle nuove Camere. Per cui, al momento, non si dispone di regole certe.

-          Esiste, e va scongiurato, il rischio di sovrapposizione di interventi sulle scuole, considerato come la recente normativa adottata per gli ITS determina investimenti corposi proprio sotto il profilo infrastrutturale. Si pone, conseguentemente, un problema di armonizzazione degli interventi al fine di evitare duplicazioni di interventi.

-          Sussiste tutta la parte che riguarda il personale scolastico che è chiamato, inizialmente, ad azionare gli investimenti e poi a renderli operativi, che continua ad essere colpevolmente ignorata. L’ormai livello strutturale della precarietà (vedasi il caso dell’assenza in molte scuole del DS e del DSGA titolare) in ambito scolastico non offre alcuna garanzia né del rispetto dei tempi di intervento (strettissimi), né tanto meno della qualità dello stesso. La gestione di tali interventi non può che essere affidata alla gestione della scuola dell’autonomia e dei suoi organi di autogoverno decidenti (collegio dei docenti, consiglio di istituto, RSU, etc.).

-          Va definita la portata degli interventi con gli impegni che gli stessi determineranno sul personale in termini di compiti aggiuntivi e di compensi da corrispondere agli stessi. Tutti questi aspetti dovranno necessariamente vedere coinvolta la delegazione trattante di ogni singola scuola ove tali interventi andranno effettuati.

In conclusione, la Uil Scuola, nel riservarsi una valutazione ancora più specifica di merito all’atto della conoscenza della documentazione, ha richiesto espressamente al dirigente, dott.ssa Simona Montesarchio, di informare il Ministro di quanto denunciato, riservandosi di svolgere immediatamente analoga azione verso i massimi livelli Confederali della Uil.

Appare ancora una volta evidente, come i comportamenti del Ministero dell’Istruzione appaiano unicamente orientati al rispetto delle tempistiche e delle prescrizioni impartite dagli organi europei che sovrintendono al controllo delle azioni amministrative, disinteressandosi completamente della tenuta dei livelli relazioni con il partenariato economico e sociale, ormai ridotti ad un mero adempimento formale.

Dopo i proclami dal sapore evidentemente propagandistico dei Patti, rimane la più totale insoddisfazione per un uso dirigista ed unilaterale di quelle risorse che la scuola attendeva da tempo immemorabile per migliorare gli aspetti infrastrutturali. Gli interventi sul personale continuano ad essere ignorati e rimandati sine die.

La Uil e la Uil Scuola sono stati rappresentati rispettivamente da Luigi Veltro e da Giancarlo Turi

Il Ministero dell’Istruzione e stato rappresentato dai dott. Simona Montesarchio e Andrea Pollini

 

 

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