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Il riordino dell’Istruzione tecnica

REDAZIONE

9 nov 2023

Il riordino dell’Istruzione tecnica è stato l’oggetto dell’incontro tra le organizzazioni sindacali e il Ministero dell’istruzione e del Merito.


La procedura complessa adottata per il riordino dell’istruzione tecnica è stata riportata in un

unico schema di decreto senza sostituire il DPR vigente (n. 88, 15 marzo 2010), ma

intervenendo sullo stesso e apportando le modifiche richieste dall’articolo 26 del decreto n.

144 del 23 settembre 2022.

Lo schema di decreto interviene sull’assetto didattico, sugli aspetti organizzativi e mira a

potenziare l’autonomia e la flessibilità organizzativa, mantenendo il rinvio al decreto

interministeriale che andrà a definire i quadri orari e le articolazioni.

Le indicazioni degli indirizzi sono variati di poco. I quadri orari saranno definiti in base ai

traguardi di competenza e agli obiettivi di apprendimento riconducibili all’indirizzo specifico.

Lo schema di regolamento introduce, con una serie di allegati, i patti territoriali che

consentiranno agli istituti di caratterizzare l’indirizzo creando una intesa con i territori.

La revisione degli istituti tecnici esige, per stare al passo con i tempi, in continuo

cambiamento, una didattica nuova centrata su competenze che faccia i conti con una

progettazione disciplinare condivisa tra diverse aree disciplinari, e quindi di un tipo di

didattica che tenga conto di teoria e applicazione. Il DPR n.88/2010 viene modificato in base

alle esigenze della società che è profondamente mutata.

La struttura curricolare non cambia in termini di verticalità i segmenti ma cambia le finalità:

- 1° biennio, con una funzione di consolidamento di base anche nell’assorbimento

dell’obbligo d’istruzione, rafforzando il nucleo di discipline non ancora definito, che

anticipano la dimensione professionalizzante dell’indirizzo e prevede 1221 ore di

area d' istruzione generale nazionale e 891 ore di area di indirizzo

flessibile, con una decurtazione di 99 ore sulle materie di istruzione

generale;

- 2° biennio, che continua sulla base del primo biennio e prevede 990 ore di area

d'istruzione generale nazionale e 1122 ore di area di indirizzo flessibile.

- Il quinto anno è pensato con un forte raccordo al mondo del lavoro, molto flessibile

che sarà modulato secondo iniziative, che restano curricolo e che prevedono un

accesso diretto al mondo del lavoro e prevede 462 ore di area d'istruzione

generale nazionale e 528 ore di area di indirizzo flessibile con una

decurtazione di 99 ore sulle materie dell’ambito linguistico.

Le articolazioni al momento non ancora definite lo saranno con il prossimo decreto

interministeriale.

Posizione della Federazione Uil Scuola Rua

Gli istituti tecnici non possono abbandonare le conoscenze a tutto vantaggio delle

competenze. Ciò significa che le discipline di base del primo biennio non possono cedere

tempo e ore alle ore professionalizzanti, non solo perché si andrebbero a rivoluzionare gli

organici e le classi di concorso ma soprattutto perché ai ragazzi dai 13 ai 15 anni, va

garantita la stessa crescita culturale dei compagni che frequentano altri indirizzi scolastici e

lo sviluppo critico per la formazione dei cittadini di domani.

La scuola non può organizzare i suoi contenuti e le sue metodologie per preparare gli

studenti al mondo del lavoro e non può derogare alle sue finalità.

La scuola è scuola e non deve trasformarsi in una scuola per il lavoro.

La Federazione Uil Scuola Rua ha ancora ribadito che i tempi di attuazione di questa riforma

sono strettissimi. Considerato che tra pochi giorni le scuole si preparano ad accogliere le

famiglie e gli alunni per le iscrizioni al prossimo anno scolastico (2024/25), non si può

immaginare di affrontare il riordino per lo stesso anno scolastico, senza aver adeguatamente

informato le scuole, senza aver comunicato alle famiglie le innovazioni in atto.

Nel complesso ci siamo dichiarati contrari alla riforma in quanto avrà un impatto

negativo sulle attività didattiche, sugli organici, consolidando una sempre più forte

commistione tra scuola e mercato del lavoro specializzato a livello locale. Per tali motivi

abbiamo chiesto di rinviare ad un successivo anno scolastico i cambiamenti in programma

e un confronto più approfondito.

Per l’amministrazione era presente il Direttore Fabrizio Manca.

Per la Federazione Uil Scuola Rosa Cirillo e Enrico Bianchi.


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