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Modelli di certificazione delle competenze. Incontro al Ministero

REDAZIONE

10 nov 2023

La UIL scuola contraria all’ulteriore carico di lavoro che si prospetta per i docenti

Il decreto del ministro dell’istruzione che adotta modelli di certificazione delle competenze univoci per i vari cicli scolastici è stato l’oggetto dell’incontro tra le organizzazioni sindacali e il Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Il Decreto si collega alla missione 4 del PNRR e, come tale, fa parte del pacchetto di attuazione della missione. 

La finalità è quella di razionalizzare la certificazione delle competenze, già in uso nelle scuole, ma con una varietà di modelli, che determinavano una sperequazione e diversità tra le istituzioni scolastiche autonome. 

Senza invadere l’autonomia scolastica, l’intento è quello di uniformare la procedura assegnando alla stessa requisiti standard validi per tutti i diversi livelli scolastici. Chiaramente ci si rifà alla raccomandazione del 2018, con riferimento al quadro europeo delle competenze, come delineate nelle 8 competenze chiave.

Si tiene conto della necessaria differenziazione tra i diversi livelli scolastici, nel senso che i modelli fanno riferimento: 

·       al 1° ciclo d’istruzione

·       alla secondaria di 1° grado

·       all’assolvimento dell’obbligo scolastico

·       alla scuola secondaria di 2° grado 

·       ai CPIA. 

Questi modelli sono proposti anche al sistema dell’istruzione e della formazione professionale erogato dalle agenzie formative delle Regioni. Ciò significa che il decreto dovrà avere l’assenso dalla Conferenza Stato regione, oltre quello del CSPI. 

Il decreto e la modulistica proposta enfatizzano e spingono ad incentivare un processo di apprendimento/insegnamento nelle scuole di qualità. E vuole essere una sintesi di accompagnamento delle scuole in questo loro percorso di adeguamento al processo di personalizzazione dell’insegnamento secondo il modello delle competenze chiave indicate in sede UE. 

Viene richiamata l’innovazione metodologico-didattica (digitale, educazione civica per privilegiare l'aspetto sociale e cooperativo dell’apprendimento, ecc.) come presupposto, attraverso la capacità di autovalutarsi dell’alunno, perché abbia l'opportunità di sviluppare le proprie potenzialità intellettive. 

Il decreto sarà corredato dalle linee guida, che, in modo approfondito ed esplicito, accompagneranno le scuole in questo impegno.

POSIZIONE DELLA FEDERAZIONE UIL SCUOLA RUA

I modelli unificati benché diano l’idea di voler razionalizzare la varietà di modelli adottati dalle scuole, comunque non sono in grado di cogliere le differenze reali sia delle conoscenze che delle competenze degli alunni, in ragione delle diverse ubicazioni delle scuole operanti in territori molto diversi, a volte, nell’ambito della stessa regione.

Siamo contrari all’ulteriore carico di lavoro che si prospetta per i docenti, visto che lo stesso decreto prevede un modello di certificazione da rilasciare per ogni anno frequentato nella scuola superiore di secondo grado. 

Una vecchia regola non scritta: non si cambiano le regole in corso d’anno, ci consente di affermare che introdurre una certificazione diversa da quella adottata nel tempo, ad anno scolastico inoltrato, non è utile a nessuno. Considerato poi che bisognerà ancora aspettare la pubblicazione delle linee guida che saranno da accompagnamento alle scuole, la Federazione UIL Scuola Rua considera inopportuno e forzato l’introduzione del modello unico proposto dal MIM. 

Il Decreto disattende come e quanto la libertà di insegnamento e di apprendimento dell’alunno fanno per l’acquisizione delle competenze chiave europee per la cittadinanza e l’apprendimento permanente.

Se rivolgiamo lo sguardo all’univocità dei modelli proposti dal MIM, non solo non si potrà più parlare di “didattiche” delle scuole funzionali alla promozione delle competenze che hanno come prospettiva di riferimento la formazione della persona e del cittadino, non si potrà parlare di libertà dei docenti nel perseguire questo obiettivo finale. Quello che ci stanno chiedendo i documenti ministeriali sulle competenze è qualcosa di diverso: non poter iscrivere le fruttuose esperienze delle scuole in una cornice di significato e di senso condivisa.

Per l’amministrazione erano presenti il direttore Fabrizio Manca e il dott. Damiano Previtali


Per la Federazione UIL scuola Rua Rosa Cirillo ed Enrico Bianchi.


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